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Torino prova il rilancio immobiliare in cerca di nuove identità

Nuovi negozi di lusso, intere vie centrali dedicate al food, schiere di turisti che passeggiano in città con il naso all’insù e investimenti in crescita in appartamenti da mettere a reddito. La nuova vocazione di Torino come città turistica e come meta per gli acquisti immobiliari dei grandi investitori passa dalle trasformazioni urbanistiche che, tra il 1995 e il 2015, hanno riqualificato ben cinque milioni di mq di aree industriali trasformandoli in nuovi spazi per residenze, commercio e servizi. Non solo. La metropolitana (la linea 1 e la prossima linea 2) insieme alla Spina Centrale e al Passante Ferroviario hanno cambiato e migliorato la viabilità. «La rinascita della città è legata al recupero delle ex aree dismesse come l’ex Westinghouse, l’ex Manifatture Tabacchi, l’ex area Fiat Mirafiori, l’ex Cavallerizza Reale e il Parco Dora. La città poi, in seguito alle Olimpiadi invernali del 2006, ha scoperto una vocazione turistica. Il “Rapporto sul Turismo 2017 in Italia” di Touring Club Italiano e Unicredit pone Torino nella top ten delle città più visitate d’Italia». L’agenzia delle Entrate registra 12.342 transazioni nel 2016 (+26,4% rispetto a un anno prima) mentre nel primo semestre 2017 le compravendite sono state 6.573 (+5,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e in linea con il resto del mercato italiano). Il 22% degli acquisti è per investimento. E i prezzi? «In città il mq costa la metà che a Milano, ma attira ancora poco» sussurra qualche esperto. Forse la rinascita di Torino potrebbe trarre beneficio dalla vicinanza con Milano. «Per Torino, o per Genova, bisognerebbe studiare una collaborazione con il capoluogo lombardo - ha detto in un recente convegno Aldo Mazzocco, ad di Generali real estate -, per crescere e attirare capitali». Tornando al tema prezzi, da gennaio a giugno 2017 i valori sono scesi dell’1%. Gli immobili in città dal 2008 hanno perso il 41,5%, come nel resto del Paese. Ma il trend non è omogeneo. A fianco delle zone centrali in lieve contrazione (-2,4%) ci sono aree in calo dell’11% come via Roma e via Lagrange, dove una soluzione signorile ristrutturata oggi costa 4.000-5.000 euro al mq. Per le nuove costruzioni i valori possono arrivare a 9mila euro al mq. La zona offre anche tipologie molto signorili con affacci sul Po (lungo Po Diaz) e sulle colline. Un lieve aumento dei valori ha interessato, invece, la zona del Parco del Valentino. Per un bilocale si spendono 80-85 mila euro e per un trilocale 120-130mila euro. La zona presenta un’offerta eterogenea che spazia da soluzioni signorili presenti nel Borgo Valentino alle case più popolari di via Nizza e di via Ormea. «Da segnalare la ripartenza del cantiere di via Petrarca, dove sorgerà un nuovo palazzo di cinque piani con prezzi intorno a 4mila euro al mq» dice Megliola. Diminuiscono i prezzi nella macroarea della Collina. Nella prima parte del 2017 nei quartieri di Crimea e di Gran Madre si sono registrati diversi acquisti a uso investimento: si acquista per poi affittare oppure si acquista per ristrutturare e rivendere. Si compra per investimento anche a Madonna del Pilone e Sassi, ma si è disposti a spendere non più di 70mila euro per acquistare bilocali da ristrutturare e poi rivendere oppure da affittare. Le zone preferite sono quella di Borgo Po e di Madonna del Pilone, più vicine al centro. I pareri su Torino però non sono concordi, c’è chi come Carlo Giodano di Immobiliare.it ne vede i limiti, pur essendo un torinese Doc. «La città continua a soffrire - dice Giordano - perché il mercato del lavoro non si riprende e la popolazione si riduce. La nuova domanda dei giovani è diretta alla locazione». I grandi investitori però arrivano anche a Torino, premiata dalla stabilità politica, dalla tranquillità del vivere e dai riconosciuti interventi immobiliari di qualità. «Questo non basta per rilanciare l’immobiliare - continua -, la popolazione a Torino scende del 2% all’anno, Milano cresce del 5% annuo». Il mercato del lusso vede quartieri non centrali in crescita. «Si tratta di Cit turin, per la sua vicinanza alla stazione Porta Susa, San Salvario, Vanchiglia e Aurora/Regio Parco. Quest’ultima zona è vicina al nuovo campus universitario e accoglie headquarter di importanti aziende, ma è anche la zona dei loft e delle start-up. I prezzi medi, nelle zone centrali (non collinari), vanno dai 3mila ai 5mila euro/mq, con picchi a 6.000-7.000 se si tratta di immobili nuovi. Con un budget compreso tra il 1 e 1,5 milioni è possibile comprare un appartamento di rappresentanza tra i 250 e 300 mq nei quartieri centrali (inclusi attici con terrazzo). Mentre per poter acquisire ville nella collina, anche se il mercato i questo momento è meno vivace, il budget deve salire».